Cortina d’Ampezzo 1956 tra organizzazione sportiva e relazioni internazionali
DOI:
https://doi.org/10.20868/mhd.2024.28.5210Palavras-chave:
Accoglienza, Immagine, Impianti, Sud-Tirolo, TerritorialitàResumo
I commenti ufficiali espressi dai Comitati olimpici e dagli organi di stampa di varie nazioni allo svolgimento delle Olimpiadi invernali di Cortina d’Ampezzo del 1956 furono unanimemente positivi, allineandosi con il Rapporto ufficiale di quasi 800 pagine pubblicato dall’organizzazione italiana. Studi successivi, sia italiani che internazionali, hanno confermato l’ottima riuscita dell’evento cortinese di marca italiana. Avvalendosi di fonti archivistiche primarie fino a ora inesplorate, questo elaborato si propone di evidenziare come tale acclamato successo fu veritiero, ma l’organizzazione italiana, nel caso specifico la Segreteria generale dei Giochi che dirigeva in Cortina la preparazione e lo svolgimento dell’evento riuscì a superare difficoltà importanti durante la preparazione e lo svolgimento dei Giochi. La gestione della territorialità, l’accoglienza e l’allestimento degli impianti si scontrò, almeno inizialmente, con difficoltà politiche e culturali, che avrebbero potuto creare un danno grave, se non risolti. Oltre alla possibile problematicità legata al funzionamento degli impianti e alla gestione dei Giochi, il Comitato organizzatore si confrontò con alcune controversie sul piano delle relazioni internazionali. Contestualmente, i Giochi si disputarono in un momento di tensione politica con la vicina Austria, a causa delle agitazioni in corso nel Sud Tirolo italiano. Sino al 1918, Cortina era stata tirolese e austriaca. La Segreteria del Comitato organizzatore si tenne scrupolosamente ai regolamenti olimpici e delle federazioni internazionali, riuscendo con mano sicura a risolvere situazioni critiche.
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- 2025-01-14 (2)
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